Il rapporto pensionati iscritti è intorno a 10 e va rapidamente scendendo. Inarcassa distribuisce le pensioni secondo il sistema a ripartizione (l'alternativa è a capitalizzazione). I contributi versati oggi servono per coprire le pensioni in essere. I metodi di calcolo retributivo o contributivo della pensione, non hanno nulla a che vedere con la gestione finanziaria dell'ente. Servono solo per avere dei parametri su come effettuare la ripartizione dei contributi. Attualmente, con il sistema retributivo molto generoso, si è fatto in modo da distribuire pensioni coperte solo al 40% dai contributi versati. Ciò, ben sapendo che il sistema si sarebbe inceppato quando i futuri pensionati, non avranno più i 10 ragazzi che versano i contributi (gli ingegneri non possono crescere in maniera esponenziale, ma se ne sono sempre fregati). Il periodo in cui il giochetto funziona è definito "sostenibilità". Quando finisce il periodo di sostenibilità dell'ente, vi è il default. Con la riforma si garantisce la sostenibilità a 50 anni, non per sempre come sarebbe giusto e come hanno fatto i commercialisti nel 2004. Quindi, la riforma non è altro che una ulteriore fase in cui si garantiscono altri privilegi a chi non ha pagato, accumulando ulteriori debiti sul futuro. Quando si dovrà aumentare ulteriormente la sostenibilità dell'ente, per evitarne il default, le promesse che vengono oggi fatte, saranno ancora una volta disattese e si avranno altri giri di vite su contributi e modalità di uscita. Quello che si sta evidenziando è la profonda ingiustizia tra chi è costretto a versare sempre di più, sapendo che buona parte di questi contributi non torneranno indietro, nei confronti di che prende o prenderà la pensione tra poco. Nel bilancio 2011 solo metà dei contributi sono stati accantonati, considerando nulla la rendita del patrimonio. Con il rapido aumento dei pensionati nei prossimi anni, che usufruiranno per intero della generosità del sistema retributivo, se non ci fossero stati gli ultimi aumenti, i contributi che si versavano prima (10 +2) già non sarebbero più bastati. Il metodo di calcolo contributivo introdotto, evidenzierà sempre di più la profonda ingiustizia tra generazioni in quanto a fronte di maggiori contributi, si avranno pensioni nettamente inferiori. La sola riforma da fare, è quella di allungare da subito l'età pensionabile, anche a 70 anni, e tassare i pensionati, per evitare che un pensionato consumi quel poco di patrimonio che c'è, e che è anche dei 10 ragazzi. Buone vacanze.
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