Buongiorno, vi sono controindicazioni nel fare una cerchiatura "mista", con pilastri in cls ed architrave in acciaio? Non ho trovato riferimenti a riguardo, e in un paio di testi che ho che trattano aperture di vani su muratura portante (uno anche specifico su questo argomento) non ne è fatta menzione. A volte invece secondo me sarebbe una soluzione interessante, anche perché spesso nelle cerchiature in cemento armato è un problema gettare l'architrave. L'idea sarebbe quindi di bullonare l'architrave in acciaio (HEA, HEB, quello che serve)... con oppurtuni tirafondi che poi si ancorano nei pieddritti in cemento armato.

Manuale Aedes del software A.C.M. §B.5.1.4 .... le diverse combinazioni consentono quindi la specifica di telai di cerchiatura misti ad esempio con montanti in c.a. e architrave in acciaio ...... quindi si può fare.-

il tutto in un fabbricato in muratura.

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there must be some way out of here, said the joker to the thief.

Intendi che c'è un'eccessivo "mix" di materiali? Mah... farle tutte in acciaio o tutte in cls, su un edificio in muratura, non mi pare poi tanto diverso. Cioè, discorso giusto, per carità, ma il problema è a monte...

Grazie della segnalazione.

Personalmente, per quanto le cerchiature mi piacciano pochissimo, sono un fautore, dovendole fare, della soluzione dei piedritti in cls e dell'architrave, doppia, in acciaio.

In questo modo si posiziona l'architrave prima da una parte poi dall'altra della muratura, creando una perturbazione minima (non nulla ovviamente) alla muratura, successivamente si gettano i piedritti, che potranno essere meglio connessi alla muratura (magari con il cuci e scuci) di quanto non accada con i piedritti metallici.
E' vero che da calcolo le rigidezze si sommano, ma vedo tanti portali con 5-10 cm di spazio tra il piedritto in metallo e la muratura, spazio che ben che vada viene riempito con un po' di malta di calce.

Il rovescio della medaglia?
Una simile quantità di cls viene spessissimo prodotta direttamente in cantiere (cosa che un DL coscenzioso potrebbe accettare solamente dopo le prove di pre-qualificazione, certificati sull'acqua, aggregati, ecc.)
I provini da portare in laboratorio diventano di 3 tipologie: putrella da carpenteria metallica, provini (che a volte cubano più del getto effettivo) , barre d'acciaio per c.a.

Secondo me non serve fare la prova in laboratorio sulla putrella d'acciaio ma bastano i certificati e i ddt per avere certezza sulla filiera:

11.3.4.11.3 Controlli di accettazione in cantiere
[...]
"Per opere per la cui realizzazione è previsto l’impiego di quantità di acciaio da
carpenteria non superiore a 2 tonnellate, il numero di campioni da prelevare è
individuato dal Direttore dei Lavori, che terrà conto anche della complessità della struttura."

Data la complessità della struttura (bassissima) e se il tasso di lavoro è sufficientemente basso, adottando S235 secondo me non c'è necessità di fare provini di putrella da portare in laboratorio per la carpenteria metallica.
Sarebbe un assurdo, in particolare per un intervento in un edificio esistente (di cui tipicamente si sa ben poco), magari lavorando con un LC 1.

come correttamente detto, una struttura mista significa oltre che appesantire il calcolo, appesantore il portafoglio

salvo usi locali di qualche genio civile, le prove di lavoratorio sono smepre necessarie, quello che ora ti salva col le ntc2018 è che per modeste quantità, se ne può fare solo una

una cosa del genere a mio avviso non è per nulla congruiente, specialmente al nodo montante traverso, cmq siamo ingegenri quindi tutto è possbile