Ti dico la stessa cosa che ti ha detto il collega, ma in una forma diversa. La maggior parte delle strutture precompresse risale agli albori della ingegneria moderna, prima metà del '900, periodo in cui di software non ve n'era nemmeno l'ombra. Negli anni '50 e '60 poi, grazie al contributo di menti eccelse (su tutte quella dell'immenso Cestelli Guidi), le tecniche di precompressione e le relative applicazioni hanno consentito il raggiungimento di risultati per l'epoca (e ancora oggi) mirabolanti. Con soli calcoli manuali. Sei uno studente, e hai la fortuna di non dover scoprire niente, essendo tutto già stato ampiamente scoperto da qualcun altro prima di te in passato. Vai in biblioteca, prenditi il libro di Cestelli Guidi (non fa niente se è in bianco e nero, se è la versione del 1965...è lo stesso libro da 50 anni) e studia. Tanto, e bene. Non ti ricapiterà di poterlo fare quando eserciterai la professione, se non in maniera approssimativa e non più disinteressata come ora che sei studente. Dopodichè possiamo parlare di software. Ma, poichè scoprirai che per quello che devi fare i software sono sostanzialmente inutili, non ne parleremo proprio.
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