bafio ha scritto:
non capisco perchè dici che paghiamo per la pensione altrui.
Se ti riferisci alla mia ormai prossima pensione, posso dire che in 31 anni me la sono quasi già pagata tutta.
errore.
in 31 anni (e nei prossimi che ti mancano) tu hai pagato la pensione di chi la sta già prendendo.
poi ci andrai, e toccherà a quelli come me pagare la tua. cosa credi, che c'è un fondo a tuo nome, dove finiscono i tuoi versamenti, tra le proprietà di inarcassa, vincolato alla tua persona e non spendibile senza il tuo consenso? certo che no. tu hai pagato la pensione di chi c'è già, io pagherò la tua.
quando ci andrò io (tra 30 anni almeno, presumibilmente assai di più, anzi probabilmente mai) toccherà a coloro che ancora non sono nati pagare la mia.
di fatto, quando andrai in pensione beneficerai di un "momento demografico" che prevede che per ogni pensionato ci siano una dozzina di iscritti paganti (infatti avrai pensione retributiva, e del valore che ha).
quando andrò in pensione io (ammesso che esista ancora, cosa che non credo affatto) il rapporto sarà circa 1:1, come è adesso per l'inps.
ciò significa che avrò versato contributi della stessa entità che tu hai pagato per la pensione di chi è più vecchio di te (anzi superiori, appunto), serviti per pagare la pensione TUA (non tua di persona, di quelli della tua generazione ovviamente), salvo poi ritrovarmi con una pensione drasticamente decurtata rispetto a quest'ultima (perchè inevitabilmente così sarà quando sarà il mio turno), quando non proprio nulla del tutto.
in pratica, ogni generazione di pensionati preleva dalle generazioni successive (di coloro che gli pagano la pensione lavorando) una quota crescente di ricchezza, via via che la vita media si allunga sempre più (grazie a progressi della tecnica pagati sempre dalle tasse di chi sta lavorando, non certo di chi sta in pensione: cornuti e mazziati, insomma), via via che il sistema aumenta il suo squilibrio perchè non vengono toccati neanche in minima parte diritti acquisiti che lo rendono incapace di autosostenersi.
quando lo squilibrio raggiunge quote non più sostenibili, si riducono i diritti FUTURI di chi continua a pagare la pensione altrui (eek?! aaagh!?! groaar!!), e cioè non ha ancora beneficiato di NULLA, invece di riequilibrare almeno in minima parte i diritti di chi sta godendo di TROPPI diritti (e che siano troppi è evidente, lapalissiano, incontestabile, visto che il sistema non regge).
e dovrei essere contento di questo sistema? solo per il fatto che chi verrà dopo di me starà ancora peggio? no, grazie, ben miserabile consolazione, tutt'altro che giustizia.
a 'sto punto preferisco le tasse, appunto, che almeno vengono usate per far strade e ponti che servono anche a me che lavoro, e non solo a chi va in villeggiatura.