Con il mio commento non volevo commuovere nessuno, nè dare sfoggio di particolare coraggio, che tra l'altro non credo di avere. Vi ringrazio comunque per aver apprezzato ciò che ho scritto, ma, visto che il forum è un luogo pubblico in cui, anche fra decenni, chiunque potrebbe imbattersi nelle mie parole, ci tengo a precisare qualcosa.
Ritengo che il "VOLONTARIATO", quello della Protezione Civile che allestisce tende, che dà da mangiare alle persone, che le assiste psicologicamente, e anche quello di noi tecnici, ove sia effettivamente possibile svolgerlo, sia un fattore che nobiliti l'uomo, oltre ad essere un basamento fondamentale della nostra società civile . Durante e subito dopo un terremoto si ha a che fare con persone psicologicamente distrutte, che magari hanno perso molto o tutto, sia in termini materiali che in termini affettivi, se non addirittura di vite umane.
Non vorrei che le mie parole possano essere intese come un attacco, fosse anche lontanissimo, al mondo di quelle persone che si trovano ad intervenire VOLONTARIAMENTE, a qualsiasi titolo, in un contesto drammatico come quello.
Credo però che, proprio per questo, si debba scindere nettamente ciò che è VOLONTARIO con ciò che è PROFESSIONALE.
Cita:
La Protezione Civile (nazionale e regionale) ha adottato un modello organizzativo in cui è previsto che i “professionisti” (VVF, personale dipendente in forza alla Protezione civile dello Stato e delle Regioni) vengano supportati, nel caso di calamità prolungate ed estese, da associazioni ed organizzazioni derivanti dalla Società civile. In questo senso va anche l’istituzione del NTN (Nucleo Tecnico Nazionale), che ha come obbiettivo l’organizzazione strutturata e la formazione di un gruppo di tecnici disponibili a collaborare con la Protezione civile, come volontari a titolo gratuito, per l’attività di verifica di agibilità degli edifici nell’emergenza post sisma con la compilazione delle schede AEDES.
Questa parte sembrerebbe tutto sommato vicina al concetto di volontariato: si parla di disponibilità a collaborare con la Protezione Civile per le attività di verifica etc...magari ci vado e mi fanno scrivere una AEDES sotto dettatura di un "professionista" e poi firma lui, oppure mi chiedono di infilarmi in un pertugio di una sottofondazione perchè sono iscritto al NTN, Nucleo Tecnico
Nani...insomma, un modo per dare una mano lo trovo, e sono una persona di buon cuore, quasi quasi mi hanno convinto.
Cita:
l’interesse generale è quello di formare ingegneri che, acquisita l’abilitazione con il superamento della prova finale, si iscrivano al Nucleo Tecnico Nazionale e alla Sezione Operativa dell’IPE dell’Ordine di appartenenza. Si darà precedenza quindi a coloro che sottoscrivono da subito tale impegno in modo da prestare volontariamente e gratuitamente le propria opera di professionistacon la possibilità di essere mobilitato per il rilievo del danno e la valutazione di agibilità nell’emergenza post sismica nei diversi scenari locali, regionali o nazionali che dovessero richiederne l’intervento.
Oh, ragazzi, qui c'è scritto chiaramente, non si tratta di volontariato, ma si tratta di
PRESTARE GRATUITAMENTE LA PROPRIA OPERA DI PROFESSIONISTA. Quindi questi mi fanno prendere la reponsabilità di dire ad una anziana di dormire tranquilla che la sua casa è agibile, magari durante uno sciame sismico non ancora concluso, dopo avergli dato un'occhiata rapida perchè siamo in 10 tecnici e dobbiamo vedere 40 case in un giorno? Ma lasciamolo fare a chi lo fa "di professione" e oltretutto non gratuitamente.
Proprio in questi giorni ho sotto mano un certificato di idoneità statica e sismica datato 2003 per una casa de L'Aquila. Ovviamente il collega, come molti di noi avrebbero fatto, o per rimanere in tema, come si farebbe durante la compilazione di una scheda AEDES, si è limitato a dire che la casa ha i muri da 40 cm, che le aperture sono allineate, che i metri d'angolo sono rispettati, insomma tutto ciò che farebbe sembrare una casa di 2 piani una casa ben realizzata, e quindi idonea sismicamente.
Peccato che durante il terremoto del 2009 la casa sia andata parzialmente distrutta, probabilmente (si sta cercando di capire ancora oggi cosa è stato) per un mix di mattoni scadenti, malta pessima, e orditura muraria terrificante, con i mattoni disposti "per largo" anzichè "per lungo", e non adeguatamente sfalsati verticalmente. Insomma, tutte cose non visibili da fuori, nè nel 2003, nè durante un ipotetico sciame sismico, con compilazione della scheda AEDES da parte di un
volontario che presta la sua opera di professionista gratuitamente prima della scossa più importante che ha portato al collasso alcuni maschi murari.