mokuren27 ha scritto:
@afazio:il mio intervento non intendeva focalizzare l'attenzione sul tempo che si impiega a dare gli esami (cosa piuttosto soggettiva), ma sulla differenza di ritmi tra VO e NO, il quale non dà modo alle persone di assimilare bene i concetti. Forse mi sono espressa più chiaramente adesso con una frase che ieri sera con un discorso

In più con l'intervento di ieri mi sentivo solo di dire che ci sono NO che studiano molto e che hanno una preparazione (universitaria ovviamente, mi riferisco sempre a confronti tra STUDENTI) molto valida nonostante l'organizzazione degli studi.
Qualche studete in gamba dovrà pur continuare ad esistere... il problema è che gli studenti meno bravi, mentre prima o impiegavano anni in più per terminare gli studi oppure non li terminavano affatto, adesso li terminano, e alla fine, si trovano con lo stesso titolo le stesse competenze assegnate dallo Stato di quelli meno bravi e con una preparazione che, comunque, risente di un'impostazione pensata per formare praticoni e non ingegneri nella vecchia accezione del termine, proprio perchè, necessariamente, frettolosa. Dopodichè, nel mondo del lavoro si scontreranno con una realtà nella quale il compagno di corso letteralmente "somaro", che si è arrangiato scopiazzando proprio dal loro compito, si ritroverà all'inizio per solo "diritto di nascita" in una posizione che loro raggiungeranno solo dopo anni passati ad ingoiare rospi ed a vedere di giorno in giorno moritificate le proprie capacità. Perlomeno, prima, per i peggiori era più difficile finire l'università; ora ci riescono anche loro, e i primi ad essere svantaggiati sono proprio gli studenti del NO bravi.