Ho letto il materiale che mi avete passato (eh, le ferie servono a qualcosa), ma non mi pare che entrino nel tema.
Gould non afferma che la complessità di organismi che si sono evoluti successivamente non sia maggiore di quella degli organismi primordiali: semplicemente mette in luce che l'evoluzione non procede verso organismi più complessi: li genera, (e di pari complessità, prima, non c'erano), ma continuano a condividere la vita con organismi meno complessi, presenti precedentemente, che continuano la loro linea evolutiva; quindi afferma che la complessità non è molla dell'evoluzione, ma piuttosto accidente inevitabile: rimane il fatto che organismi più complessi evolvono a partire a organismi meno complessi, e non viceversa, come ci si dovrebbe aspettare dall'applicazione della legge di Clusius. (*)
Di questo fatto, Ayala da anche una spiegazione logica, in termini di alleli recessivi, cioè mutazioni 'in pectore', in grado di manifestarsi solo in determinate condizioni, dando origine a mutazioni visibili. Tieni presente che quanto sostiene Ayala presuppone che una famiglia sia tanto piu' 'pronta ai cambiamenti' quanto più complesso è il suo DNA, con molti alleli recessivi; se ne hai pochi, il tuo DNA può mutare solo 'per errore', quindi molto raramente in modo utile.
Qui ci sarebbe un'altra osservazione da fare, ma ci porterebbe forse fuori discorso, e cioè perchè, dopo gli eventi di sparizione di massa, alcuni ordini siano 'piu' pronti' di altri a occupare gli spazi rimasti liberi. In soldoni, caduto il meteorite e posatasi la polvere, perchè i rettili sopravvissuti si siano limitati a sopravvivere, mentre i mammiferi fossero pronti a esplodere. (lo stesso si potrebbe dire per altri phila per le catastrofi precedenti)
Ma tornando al punto, nessuno nega che la complessità stia crescendo. Non sarà un vantaggio evolutivo, ma cresce, a dispetto dei costi 'entropici' che questo comporta.
Anche il libro di Pasquale non entra nel punto; spiega, passo passo e con estrema chiarezza PERCHE' l'entropia non puo' che crescere, e che, in un tempo sufficientemente lungo, possa 'naturalmente' portare a fenomeni di 'decrescita locale' tuttaltro che 'inspiegabili'. Purtroppo, il tempo sufficientemente lungo è valutabile in 10 alla 10 alla 300 ... un po' alto: molto alto.
Ora, la terra non ha avuto tutto questo tempo per assemblare 'a caso' un tot di amminoacidi, che, sempre 'a caso', si siano incastrati in una molecola che contemporaneamente potesse : a. essere stabile b. essere in grado di duplicarsi esattamente c. essere in grado, per copia parziale, di produrre tutto il materiale organico minimo, atto a mantenere le opportune condizioni ambientali, di costruire amminoacidi, proteine, enzimi e quantaltro 'minimo' alla sua sopravvivenza.
Oltretutto, questo fenomeno 'naturale', dovrebbe essersi prodotto UNA e UNA SOLA volta. Infatti, tutta la materia vivente è formata da molecole spesso dotate di chiralità, ma, in questo caso, solo la specie molecolare sinistrorsa è attivamente impiegata nei processi vitali.
Se il primo assemblaggio fosse avvenuto 'per caso' una molteplicità di volte, avremmo invece un po' di 'vita sinistra' e un po' di 'vita destra', cioè con amminoacidi destrorsi, eliche destrorse ecc.ecc.ecc., cosa che non mi risulta sia mai stata osservata.
(*) PS. il fatto che sti sistemi viventi insistano a non voler degradare, vale solo fintanto che sono 'vivi'; se muoiono, immediatamente arriva Clausius e degradano. Questo vuol dire che, nei processi vitali, oltre a consumare poca energia chimica per produrre molto lavoro, c'è anche lo spazio per coltivare questo bel passatempo di tenere bassa l'entropia del 'castello vitale' e, di tanto in tanto, anche per 'provare' configurazioni diverse, che, come dice Ayala, possano 'venir buone' in un mutato futuro.
_________________ Art.1 : L'Italia è una Repubblica fondata sul Lavoro. ..degli altri.
|