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Il come caricare e che procedura utilizzare è compito di chi fa la prova
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Se il solaio dovesse crollare in corso di prova (condizione da non tenere nemmeno in considerazione) cmq la responsabilità sarebbe di chi fa la prova, perchè è lui l'esecutore dell'opera
Se vuoi risparmiarti i soldi per l'avvocato, togliti dalla testa queste cose.
Chi fa la prova esegue ciò che qualcuno gli dice. Non è che viene a fare la prova perchè si è svegliato la mattina con una gran voglia di mettere del peso sopra un solaio.
Se succede qualcosa, quel qualcuno che gli aveva detto di metterci sopra quel peso sarai al 99% tu. E al giudice poco importerà della tua parcella da fame, o del fatto che non era contemplato all'interno del tuo incarico. Sei ingegnere, dovevi sapere che quel solaio sarebbe potuto crollare per etica e deontologia, non per parcella. Probabilmente, sarai anche l'unico ingegnere coinvolto in tutto il processo (tra committente, soggetto esecutore delle prove, operai, etc.) quindi gira gira il cetriolo rimarrà all'ortolano.
Ma, come dici tu, sono certo che sia una ipotesi da non prendere nemmeno in considerazione, perchè l'etica e la deontologia certamente ce le hai, e farai le cose come si deve.
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Per gli edifici esistenti gli SLE non sono richiesti (salvo edifici classe IV), quindi si tratta solo di SLU. I carichi permanenti strutturali e non sono già li, quindi ininfluenti, devo solo garantire il carico di esercizio, e con tale carico andrò a sollecitare il solaio. Nel caso di destinazione uffici i 300 kg/mq (al più 300*1,5)
Io, su un solaio di cui conosco poco le caratteristiche, magari danneggiato dal fuoco, non mi sognerei mai di mettere tutti i 300kg/mq per cui deve essere verificato. Men che meno, ovviamente, i 300*1,5.
Troverei una via di uscita molto più "discreta", caricando il solaio in maniera più modesta, e gli spunti di Pasquale, scritti quando non avevamo le menti offuscate da SLE e SLU, mi sembrano parecchio interessanti.