jazz ha scritto:
Dunque, la prima richiesta di licenza edilizia risale al 1962; quindi c'è un provvedimento autorizzativo che risale all'epoca, pur essendo in epoca ante 1967. C'è un'agibilità del 1965, se non sbaglio, che attesta le destinazioni di abitazione. Io temo che il comune sulle destinazioni, a rigore, abbia ragione. Credo invece che non abbia ragione sulla richiesta degli oneri concessori, perché gli oneri di urbanizzazione si pagano a partire dal 1967, pertanto se la difformità risale ad allora (e la prova può stare proprio nell'accatastamento) non vanno pagati.
Gentile Jazz, mi interessa capire da cosa desumi che il comune abbia ragione sulla destinazione.
Considera che all'epoca non si comunicava il cambio di destinazione, che il locale ha accesso solo dalla vetrina, (nel senso che ovviamente non è un abitazione non avendone le caratteristiche) che non c'è nessuna difformità rispetto al progetto depositato in comune, che è stato accatastato come C1 nel 1965, che si ha documento del 1970 rilasciato dal comune per autorizzazione ad attività commerciale. Se la destinazione fosse stata abitativa non avrebbero potuto rilasciare l'autorizzazione per il commercio nel 1970.
Comunque ad oggi, il comune non ha ancora risposto alle mie osservazioni protocollate, l'attività commerciale è ancora attiva e tutto tace.