Ronin ha scritto:
a parte gli interventi di disturbo dei guastatori di professione, siamo faticosamente giunti al seguente concetto: la tariffa minima, così com'è, non tutela la qualità del progetto, e tuttavia una tariffa minima di qualche tipo è ammissibile, qualora serva a tutelare la dignità di chi lavora seriamente rispetto ai mangiasoldi produttori di porcherie.
allora, la tariffa "sostitutiva" (ho già scritto di non esser pregiudizialmente contrario ad una qualche forma di minimo) non può avere la forma attuale, a percentuale sul materiale, perchè fatta in questo modo, come abbiamo visto, disincentiva la qualità progettuale.
dunque, che forma può avere? è evidente che l'unica modalità ammissibile di tutelare la dignità è una tariffa minima oraria, quale quella che tutela la dignità di tutti i lavoratori.
E' vero, pian piano stiamo convergendo!
La tariffa minima oraria ha però secondo me altri problemi: innanzitutto, è difficile, se non impossibile, valutarla a priori, con tutto ciò che ne consegue (difficoltà di compilare un quadro economico, di stilare un preventivo ecc.). Inoltre, ho sempre pensato che sia fortemente disincentivante per la produttività delle persone e penalizzante per i tecnici più in gamba: se sono bravo e riesco a fare un ottimo lavoro in 10 ore, perchè mi viene pagato la metà rispetto a chi ne impiega 20? Allora dico anch'io che mi servono 20 ore per farlo!
Non credo che funzioni, la tariffa oraria ha senso solo per rimborsare prestazioni quali sopralluoghi, riunioni ecc., per la progettazione non è la strada migliore.
Penso che le percentuali rispetto all'importo lavori siano comunque il miglior compromesso, magari vanno aggiornate, riviste, integrate, rese più calzanti. O magari vanno inseriti altri elementi per tener conto di situazioni di particolare semplicità/complessità non legate dall'importo lavori, che però hanno un forte impatto sul lavoro del tecnico.